Allenarsi a passo di Nordic Walking non vuol dire “fare una passeggiata”.
Quando, durante le nostre attività, incontriamo qualcuno che ci saluta e ci fa questo augurio il mio fumetto è sempre lo stesso da 11 anni: “Sì, una passeggiata! Se mi buttano nella macchia o sotto una macchina, in mare o nella Fossa Calda, forse fanno una passeggiata!”
Partiamo dall’inizio, cosa significa “passeggiare”: camminare a passo lento, spesso per svago e senza una meta precisa.
Certo, lo sappiamo tutti che spesso si usano le parole così senza dargli troppa importanza, ma in realtà il nostro cervello gliene dà più di quello che si pensi.
E’ vero, quando ci alleniamo con i nostri bastoncini, zavorre, elastici e palline di base stiamo camminando (che già mi suona diverso da “passeggiare”, ma è una suggestione personale), ma non stiamo certo procedendo senza una meta precisa. Esattamente al contrario: abbiamo sempre un obiettivo, tutti noi chi allena e chi si sta allenando!
All’occhio esterno, magari un po’ di stratto, può sembrare che stiamo camminando “e basta”, perdonatemi questo “e basta”, ma non è così! Stiamo regalando al nostro corpo e al nostro cervello molti stimoli in più e noi che ci stiamo allenando lo sappiamo, lo sentiamo: ne abbiamo consapevolezza. Sì, nell’immediato perché stiamo usando molta attenzione ed energia. Lo sappiamo nel lungo periodo perché percepiamo e constatiamo i risultati fisici, fisiologici e mentali di questo nostro “passeggiare facendo gennastica”!
Una delle cose meravigliose che mi stanno capitando in questo periodo è di avere sempre più allievi giovani! Questo mi fa davvero molto piacere e mi fa capire che stiamo andando nella giusta direzione! Senza niente togliere ai nostri Diversamente Giovani e a tutte le fasce di età intermedia che si allenano a passo di Nordic Walking, ma questa bella onda continua di trentenni che si avvicinano alla nostra attività mi fa molto piacere!
Mi chiedo: “Allora forse si capisce sempre di più che non passeggiamo?!”. Penserei di sì! Chi ci incontra, probabilmente, si rende conto che dietro al nostro camminare c’è un’attività motoria completa e ben strutturata, con un insegnante qualificato e debitamente preparato.
Uno degli interrogativi che mi resta, e che forse non troverà mai una risposta è: “Perché si l’uomo maschio, rispetto alla donna, resta più scettico e non si avvicina al Nordic Walking?”. Il dilemma resta, ma nella mia esperienza posso dire che gli uomini del nostro gruppo (alcuni si allenano con me da molto tempo) sono molto motivati e molto soddisfatti degli allenamenti che proponiamo.
Noi continuiamo a “gennasticare in itinere” con i nostri bastoncini, zavorre, elastici e palline! Noi continuiamo a godere dei benefici che questo tipo di movimento ci porta a livello fisico, fisiologico e mentale! E io continuo a sperare di avere sempre più allievi giovani e… a interrogarmi su come convincere gli uomini maschi che dietro quel “passeggiare con i bastoncini” si nasconde un mondo. Che dietro a una tecnica semplice, ma non scontata, si nasconde un’attività che forse farebbe anche al caso di chi vuole sudare e fare fatica da abbinare a un altro sport, come per esempio il running/trail running.
Sono fiduciosa!
Buoni allenamenti a tutti noi!
Annalena Cocchi,
Maestra di Nordic Walking FIDAL/ACSI e Direttore Tecnico di DinamicaMENTE A.s.d.
