Insegnare è come coltivare un piccolo pezzo di terra di alberi da frutto, un orto o un campo di grano.
Le tue parole, i tuoi movimenti e i tuoi sguardi diventano quelli delle persone che hai accanto.
Ogni giorno puoi vedere un piccolo filo d’erba in più. E poi all’improvviso, come se tu avessi chiuso gli occhi senza averlo fatto mai, i frutti sono maturi e le spighe dorate riempiono i tuoi occhi.
Decidi allora di camminare attraverso tutto questo e scopri la magia della musica del canto dei grilli tra i filari di frutta e verdura. Riconosci la musica del fruscio del grano nel vento.
E così ti rendi conto che ogni fatica quotidiana era stata ben spesa e che le energie che hai speso ogni giorno ti stanno regalando piccole grandi soddisfazioni che non avevi programmato… calcolato! Così come non avresti potuto prevedere quante mele avresti staccato dal tuo albero.
Insegnare è un dono che ti fa la natura, proprio come i prodotti della terra.
Insegno da molti anni, e per mia fortuna ho iniziato a farlo in tenera età. Il mio corpo ha imparato nel tempo a sopportare la fatica e cercare di accettare i cambiamenti non programmabili.
Ho imparato che è difficile calcolare e programmare: l’altro e il clima sono sempre pronti a “sorprenderti”.
E la natura è talmente brava in questa operazione che un giorno apri gli occhi e ti rendi conto che insegnando hai fatto tanta strada, hai seminato e stai raccogliendo i frutti. E questi sono talmente buoni che le tue lacrime sono pronte a fare come la pioggia sui tuoi alberi, sulle piante e spighe.
Anna